mercoledì 10 novembre 2010

DIO E' AMORE


Ogni Parola di Dio è il minimo e il massimo che egli ti chiede, per cui quando tu leggi: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19, 19), hai della legge fraterna la massima misura.
Il prossimo è un altro te stesso e come tale lo devi amare.
Se lui piange, piangerai con lui; e se ride con lui riderai; e se ignora ti farai con lui ignorante e se ha perduto suo padre t’immedesimerai nel suo dolore.
Tu e lui siete due membra di Cristo e che soffra l’una o l’altra è la stessa cosa per te.
Perché per te ciò che vale è Dio che è Padre d’entrambi.
E non cercare scuse all’amore. Il prossimo è chiunque ti passa accanto, povero o ricco, bello o brutto, ignorante o dotto, santo o peccatore, della tua patria o straniero, sacerdote o laico; chiunque.
Prova ad amare chi ti sfiora nel momento presente della vita e scoprirai nell’animo tuo nuovi germogli di forze non conosciute prima: esse daranno sapore alla tua vita e risponderanno ai tuoi mille perché.

Chiara Lubich
La Dottrina Spirituale
Mondadori, Milano 2001, pp. 122-123


Toccare i limiti delle persone che si amano è più doloroso che conoscere i nostri propri difetti.

Ma, maturando, il cuore impara a vedere la miseria altrui con la dolcezza stessa con cui vede la propria,

e a sapere che essi si trovano come noi sotto lo sguardo di un Padre buono.

(Raissa Maritain)

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